LA RINASCITA DI DOMENICO

“ERO DEPRESSO, GRAZIE A KOINÈ E AL TEATRO HO RIPRESO A VIVERE”

Una vita inizialmente normale: il liceo linguistico in Calabria, la qualifica di organizzatore congressuale, il trasferimento al Nord e l’iscrizione alla facoltà di Lingue dell’Università degli Studi di Bergamo.

Poi qualcosa in Domenico si è inceppato: a 20 anni è caduto in una depressione profonda che gli ha impedito di proseguire gli studi, di trovare un’occupazione, un lavoro che gli permettesse di mantenersi e che funzionasse da antidoto a quel male oscuro che lo attanagliava.

Domenico Tassone ha 49 anni, vive a Verdello e tutte le mattine prende il treno, arriva a Bergamo, poi l’autobus che lo porta a Villa d’Almè: alle 8 timbra il cartellino e inizia il suo turno alla Koinè Assemblaggi di Valore. Lavora alla cooperativa sociale dal 2014, ma il suo percorso, prima di approdare in via Fratelli Calvi, è stato piuttosto travagliato.

Nonostante la fatica dovuta alla sua condizione, Domenico ha sempre mantenuto uno sguardo lucido, ha cercato fin da subito di farsi aiutare, di trovare una soluzione che gli permettesse di tornare a vivere pienamente la sua vita. “Poco dopo essere caduto in depressione mi sono rivolto ai Servizi sociali che mi hanno preso in carico, mi hanno fatto fare uno stage e un corso per addetto alla contabilità, ma non riuscivano comunque a collocarmi – racconta -. Poi nel 1999 sono riuscito a trovare un posto alla Sematic di Osio Sotto, prima con un tirocinio e poi con un’assunzione. Ho lavorato lì per 22 anni. Sono stato anche premiato per i 15 anni di servizio”.

Ma nel 2006 ecco che arriva una ricaduta: “Mi hanno dato una cura farmacologica che mi penalizzava molto sul lavoro. Mi provocava sonnolenza, non riuscivo a portare a termine i compiti che mi venivano assegnati. Sul lavoro non ero più lo stesso, non rendevo, ma io volevo essere produttivo, non volevo dormire tutto il giorno. Così sono stato in comunità un anno e tre mesi per trovare il giusto dosaggio dei farmaci e dalle 9 pillole che prendevo quotidianamente, sono riuscito progressivamente ad arrivare a 2”.

Domenico aveva bisogno di un luogo in grado di accogliere la sua fragilità, persone preparate a gestire il disagio provocato dal suo disturbo. Sematic da tempo commissionava assemblaggi alla Koinè, conosceva bene la realtà e l’attenzione riservata ai più deboli, così ha chiesto se per Tassone ci poteva essere un’opportunità all’interno della cooperativa sociale. In pratica Domenico continuava ad essere un dipendente di Sematic, ma lavorava in distacco in Koinè.

Accolto nella realtà di Villa d’Almè, dove per ogni lavoratore fragile viene studiato un percorso a seconda delle inclinazioni e delle capacità, circondato da colleghi che vivevano le sue stesse fatiche, Domenico è rinato: “Mi sono trovato subito benissimo – dice -. Qui sono tutti molto attenti, sono propensi all’ascolto, mi danno consigli e soprattutto mi danno fiducia. Ringrazio tantissimo il direttore Marco Gritti, l’educatore Ferruccio Barabani, il presidente Giovanni Frigeni, i responsabili di produzione Michele Noris, Marco Castelli, Fabio Cassinelli. Mi stanno tutti molto vicino. E mi sono sempre trovato bene anche con gli altri colleghi. C’è tanta solidarietà, ci vogliamo bene”.

Nel 2021 la Sematic ha deciso di dislocare la produzione in Ungheria ed è ricorsa alla cassa integrazione per i suoi dipendenti, così il distacco in Koinè di Domenico è stato sospeso. Si è quindi appoggiato a Mestieri Lombardia, un’agenzia no-profit che si occupa di sviluppare percorsi su misura finalizzati all’inserimento lavorativo. Ed ecco che nel 2022 è tornato in Koinè per un tirocinio.

“Sono molto felice di lavorare qui. Mi piace quello che faccio e partecipo sempre ai momenti di aggregazione che vengono organizzati: le castagnate, le partite di calcio, le camminate in montagna. Diverse volte i colleghi e i miei superiori sono venuti a vedermi recitare”.

Perché Domenico è anche portato per il teatro. Ha iniziato a recitare quando viveva in Calabria e ha proseguito anche dopo il trasferimento nella Bergamasca: fa parte da anni della compagnia La Tipica Teatrale Brignanese. Recitano le tragedie di Shakespeare, di Eduardo Scarpetta e portano in scena anche commedie autoprodotte.

“Mi piace molto Sogno di una Notte di Mezza Estate, ma il mio personaggio preferito è Banquo del Macbeth. Che emozione quando la scorsa estate ho visto tra il pubblico i miei colleghi!”.

Grazie all’impiego in Koinè e alla recitazione Domenico è rinato, è felice ed ogni mattina non vede l’ora di andare al lavoro.

LinkedIn
Facebook
Twitter
WhatsApp
Email